Caldaie a biomassa, caldaie a legna, caldaie a pellet, caldaie a cippato, stufe a biomassa in Toscana

È opinione comune che la cenere prodotta dalle caldaie a biomassa quali caldaie a legna e dalle caldaie a cippato (non trattati) sia utile nel giardino o nel terreno di casa.  E’ noto che la cenere è un buon fertilizzante, in quanto contiene calcio, ferro e rame oltre che silicio, magnesio, potassio e sodio. Se si vuole utilizzare nell’orto è tassativo usare in caldaia la legna non trattata, laccata o verniciata (altrimenti potrebbe contaminare i prodotti di raccolta). Dato che risulta molto ricca di calcio la cenere è consigliata su quasi tutti i terreni, ma preferibilmente in dosi minime per quelli acidi. Se siamo sicuri del pellet, anche la cenere prodotta dalle caldaie a pellet può essere un buon ammendante del suolo.

La quantità di ceneri prodotta dalle moderne caldaie a biomassa (quali legna, cippato e pellet), soprattutto quelle di produzione austriaca e tedesca, si è molto ridotta rispetto al passato poiché la tecnica di controllo della combustione è migliorata nel corso degli anni e parallelamente alla riduzione delle emissioni si sono ridotti anche i volumi di cenere. Per le caldaie a legna si programmano svuotamenti ogni 2 settimane, per quelle a cippato 1 volta al mese, per le caldaie che utilizzano pellet si arriva a svuotare i cassetti cenere ogni 2-3 mesi. In alcuni casi sono previsti dei sistemi che raccolgono la cenere al di sotto della camera di combustione e la trasportano ad un cassetto di grande dimensione in modo di allungare ulteriormente i tempi di svuotamento.

Negli impianti di elevata potenza le quantità sono, naturalmente, più elevate e lo smaltimento delle ceneri viene regolamentato da apposite norme. In tali impianti spesso la natura della biomassa utilizzata non è solo legno vergine ma anche scarti di potature e materiale legnoso proveniente da industrie. Pertanto si devono controllare accuratamente le emissioni in atmosfera, i molteplici composti dei fumi di scarico, le polveri aventi dimensioni variabili (utilizzo di filtri multiciclonici), e la presenza di metalli o acidi all’interno delle ceneri. In particolare, nelle ceneri di grossi impianti si deve monitorare la presenza di cadmio e zinco, quest’ultimo frequente nel caso di utilizzo di combustione di scarti di legno incollato o verniciato.